1^ tappa Saint Jean Pied de Port-Roncisvalle km. 27

mercoledì 06 giugno 2018

La stanchezza del viaggio fino a Saint Jean Pied de Port, durato un’infinità, l’emozione per la partenza, insomma non mi hanno dato un momento di calma per mettere, come avevo previsto e come mia figlia mi aveva raccomandato, nero su bianco e raccontare la magia che d’un tratto mi ha  completamente avvolto lasciandomi giusto il tempo per procurarmi parecchi pizzicotti e chiedermi: ma sono davvero qui o è tutto un sogno?

In genere, lungo tutte le tappe di questo cammino, ho volutamente evitato (se non in casi particolari) descrizioni minuziose delle ore trascorse lasciando spazio solo alle sensazioni. Per quanto mi riguarda sono i contenuti che mi preme di più condividere e quelli che oggi mi consentono di  elaborare al meglio un’esperienza che vale anni di vita.

La nebbia e il freddo ha accompagnato la nostra partenza. Non ci siamo fatti impaurire e abbiamo attaccato quella che dovrebbe essere la tappa più impegnativa del Cammino. Alle 6.15 abbiamo lasciato il paese e subito ci siamo alzati di quota. Davanti a noi lo spettacolo del risveglio dei Pirenei: le valli coperte di nubi con le cime che uscivano luminose. Tra prati con tanti pascoli di pecore, montoni, cavalli e mucche il sentiero si snoda tra le montagne rivelando poco a poco le sue difficoltà. Per almeno quattro o cinque volte si prova la sensazione di essere finalmente arrivati alla cima più alta e, invece così non è. Con un dislivello di circa 1.100 metri. Eccoci al confine franco-spagnolo presso la Fonte di Rolando. La quota massima si raggiunge al passo Lepoeder a quota 1.420. Finalmente si vede in basso l’agognata Roncisvalle adagiata al centro della vallata coperta di boschi di faggio. Un’oretta di discesa poteva mettere fine alle “sofferenze” di questa prima giornata di  lungo e faticoso cammino, ma così non è stato perché Tatiana scivola e subisce le cause di una brutta caduta proprio quando stiamo per arrivare. Sono le 15:00 e superare i pochi km che rimangono diventa tremendo, si procede a passo di formica, ci porta via oltre tre ore, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. A Roncisvalle cerchiamo un medico. Ci viene riferito che almeno altri dieci pellegrini hanno avuto la stessa sorte. Nell’attesa, la caviglia di Tatiana si gonfia e le provoca parecchio dolore. Mentre la guardo la vedo stanca ma di umore alto e questo già mi consola. Qui Santiago lo si respira in tutti i Pellegrini, che si conferma nella facilità di fare conoscenza e nel salutarsi. Commovente la celebrazione eucaristica presso la chiesa di Roncisvalle culminata con la benedizione del Pellegrino, tradizione che si ripete dal secolo XI.

Lo sapete che abbiamo la fortuna di dormire nell’Ostello della Colleggiata di Roncisvalle: una chiesa dismessa e trasformata in un grande dormitorio dove possono starci più di centottanta persone?

Vi lascio alle immagini, e perdonate il montaggio e le riprese amatoriali, i mezzi a mia disposizione per dedicarmi ad un montaggio più elaborato sono estremamente limitati.