I miracoli del Cristo di Burgos

Il Cristo della Cattedrale di Burgos è, indubbiamente, l’immagine più venerata della città e si trova lì da quando è stata traslata dal convento agostiniano.

L’immagine rappresenta il Cristo crocifisso e fu realizzata in modo tale dall’artista che tutto sembri vero: la pelle, la carne e il sangue, Le vene sembrano pulsare, i capelli e le unghie crescere e

pare che, in determinate circostanze, sia capace di piangere. Si dice anche che possa muovere la testa e che, se si schiodassero le mani dalla croce, le braccia ricadrebbero lungo il corpo nello stesso modo come sono cadute quando il Cristo è stato disceso dalla croce.

I suoi miracoli non si contano e, anche se in ritardo, ebbe la devozione dei pellegrini che si soffermavano ad ammirare la stu­penda cattedrale.

I burgalesi dicono che il corpo fu realizzato da Nicodemo in persona con pelle di bufalo e che, provenendo dal Libano, questo Cristo sia arrivato dalla sua terra seguendo in mare la stessa rotta che aveva percorso la barca che trasportava il corpo dell’Apostolo Giacomo.
Questa leggenda, come altre riferite ad altri crocifìssi simili, individua il mare come luogo di ritrovamento.

Si afferma che un ricco commerciante della città, molto legato ai canonici agostiniani, prima di intraprendere un lungo viaggio, si fosse rimesso alle loro preghiere affinché la traversata si compisse con buoni auspici promettendo loro in cambio un dono. Tutto andò bene, ma, già sulla via del ritorno, in mezzo al mare, si ricordò improvvisamente di essersi dimenticato della promessa fatta.

Fu in quel momento stesso che avvistò un corpo galleggiante sulle onde. Con la nave si avvicinarono al naufrago che invece risultò essere un crocifìsso cosi reale da essere scambiato per un essere vivente.

Al mercante si aprì il cuore perché vide la possibilità di mantenere la promessa fatta ai monaci.
Lo portò con sé quando andò a Burgos. Si racconta che, al suo ingresso in città, le campane della cattedrale e delle altre chiese incominciassero a suonare da sole.
Negli anni a seguire divenne oggetto di devozione per tutti, burgalesi e pellegrini.
Pare che non ci sia stato personaggio importante che, giunto a Burgos, non gli abbia reso visita.

Si racconta che Gonzalo de Córdoba, il Gran Capitano, allungò la sua mano per toccare un piede, ma che la ritirò immediatamente dicendo di non voler sfidare la volontà divina. Si tramanda anche di Isabella la Cattolica che, cercando di togliere un chiodo dalla croce, cadde svenuta quando vide cadere il braccio di Cristo sul costato come si trattasse di un vivente.

Dopo questo fatto, rinunciò al suo capriccio e rimise il chiodo al suo posto.