Il Cammino di notte

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Ci lasciamo alle spalle le belle architetture della Cattedrale di Burgos seguendo i coni di luce delle lampade da testa, mobili certezze nell’oscurità compatta della notte. Risaliamo di buon passo il sentiero e, quando l’aurora arriva a rendere superfluo l’ausilio dell’illuminazione artificiale, ci rendiamo conto di essere alle porte di un territorio dalle caratteristiche nuove. Avanti a noi si stendono infiniti spazi, privi d’alberi. Sono le Mesetas, sconfinati altipiani consacrati all’agricoltura – maree di campi che in questa stagione appaiono orfani di spighe ed erba – si succedono con mutevole inclinazione che si traducono per il camminatore in infiniti saliscendi. Il sentiero appare qui invaso di sassi, e sembra non aver mai conosciuto la pioggia. Quanto ai villaggi che fanno da punti d’appoggio o posti-tappa son costruiti nelle conche fra un altopiano e il successivo, così che restano invisibili fino

all’ultimo e, quando si mostrano oltre l’ennesimo dosso, appaiono agli occhi del camminatore come un miraggio. Va detto che non sono quasi mai meno di 800/900 metri sul livello del mare, questo consente di camminare di giorno sì ma con un caldo sopportabile e con una sufficiente ventilazione. Chi le ha fatte sa che ti mettono a dura prova, quindi è consigliabile:
– un cappello che protegga anche il collo (da ricordare che anche le braccia e le gambe si scottano);
– partire prestissimo e usufruire delle ore del mattino che ancora risentono della frescura notturna. E se poi hai qualcuno con cui camminare, è consigliabile camminare anche di notte, come a volte abbiamo fatto io e mia moglie;
– evitare le ore centrali della giornata. Qualche volta abbiamo azzardato, pagamdo un prezzo altissimo in stato di salute!
Buen Camino.